I proprietari di cani di taglia grande, così come quelli di cani agitati, hanno difficoltà nel gestire il loro cane a causa della modalità d’approccio e di contatto irruenti e moleste, scarsa capacità di controllo a fronte di stimoli attivatori, comportamenti distruttivi o, peggio, mancata inibizione del morso.
Un cucciolo, per prevenire tali problemi, dovrebbe crescere in un ambiente “sano” per quanto riguarda le stimolazioni, mantenuto insieme agli altri cuccioli almeno per 60gg e la madre dovrebbe realizzare gli interventi correttivi/educativi con una prima fondamentale acquisizione dei meccanismi di autocontrollo e di riconoscimento dei segnali d’arresto.
In una situazione opposta o per lo meno in cui mancano le stimolazioni, viene adottato prima dei 60gg, o la madre non apporta interventi educativi, troviamo le condizioni responsabili per determinare la mancanza dell’acquisizione di modalità di autocontrollo e nei casi più gravi di una vera patologia comportamentale che si manifesta con un vero e proprio deficit di controllo psico-motorio (sindrome IS-IA). Non bisogna dimenticare il patrimonio ereditario che potrebbe esprimersi con un carattere esuberante e invadente. Tali tendenze, vengono rinforzate dall’assenza di risposte che le contrastino, e magari mettono il cucciolo nella condizione di ritenere certe modalità comportamentali premianti ed utili e, quindi, assolutamente praticabili.
Dunque è evidente la responsabilità del proprietario, che deve continuare il lavoro iniziato dalla mamma così far vivere al cucciolo nuove esperienze, eventualmente anche negative – non traumatiche – con lo scopo di disciplinare secondo l’autocontrollo le sue risposte. In alcuni casi sarà necessario un programma di recupero.
Informazioni sull'autore: Andrea Piras
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